Il Consiglio Comunale di Fidenza in seduta solenne ha conferito la cittadinanza onoraria a Piero Terracina, uno degli ultimi testimoni viventi sopravvissuto ai campi di sterminio, giovedì 14 marzo nella sala del Ridotto del Teatro Magnani, gremito di persone e autorità.
Una serata molto bella, piena di emozioni e di significati nata grazie alla richiesta avanzata dal Gruppo Scout Fidenza 2 al Sindaco e al Consiglio Comunale alla fine dello scorso anno.
Il Presidente del Consiglio Comunale Amedeo Tosi ha aperto la seduta ricordando il percorso di conoscenza e discernimento svolto dalla città in questi anni: “la volontà di avere Piero Terracina come cittadino onorario di Fidenza rappresenta un gesto che sottolinea non solo la sensibilità e la simpatia verso di lui, ma soprattutto la presenza di valori profondi nei nostri giovani quali: la pace; la solidarietà; il rispetto e la riconoscenza. Valori rafforzati grazie al cammino verso il riconoscimento dei diritti fondamentali dell’uomo che in questi anni abbiamo percorso come città e dei quali dobbiamo essere molto fieri”.
Martina Mondelli in rappresentanza del Gruppo Scout Fidenza 2 ha spiegato le motivazioni della loro richiesta. “Due anni fa al termine di un percorso educativo su questi temi – ha continuato Martina – invitammo Piero a Fidenza. Lui ci fece l’onore di rendere la sua toccante testimonianza di alto valore morale, civile e storico. Al termine ad alcuni di noi disse: “ora che vi ho raccontato, è responsabilità anche vostra fare in modo che queste cose non siano dimenticate”. La storia non è fatta da eroi, vittime, assassini…la storia è fatta da uomini-donne e dalle loro scelte! Questi orrori sono stati possibili perchè in tanti hanno scelto di renderli possibili, fosse anche solo per disinteresse, per assuefazione. Ecco a due anni di distanza dalla testimonianza di Piero ci siamo sentiti spinti a proporre un segno e a non disinteressarci. Oggi siamo molto orgogliosi che tutta Fidenza abbia deciso di scegliere con questa cittadinanza onoraria di sostenere Piero Terracina e chi come lui ancora con forza lotta perchè certe cose non siano dimenticate e non possano più accadere”.
“Nel Lager ero il numero A-5506 – ha affermato Piero Terracina durante il suo intervento . Il Signore ha voluto per me la sopravvivenza fino alla liberazione il 27 gennaio 1945 e il ritorno alla vita, unico delle 8 persone della mia famiglia deportate nel Lager di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Sapete anche che non è stata una scelta immediata quella di testimoniare; ho dovuto fare chiarezza in me per comprendere che testimoniare significa al tempo stesso affrontare il tema dell’accettazione dell’altro e della tolleranza. Il mio ruolo di testimone è stato un lungo cammino nella cittadinanza attiva; nel portare informazione, vissuto, memoria sono stato innanzitutto consapevole dei miei diritti e doveri e per sorreggere il mio cammino ho studiato e mi sono tenuto aggiornato sulla lettura di testimonianza e sulla ricerca storica inerente le vicende da me conosciute direttamente. Ritengo tuttavia che il modo più semplice per comunicare sia incontrare le persone; e nel farlo, ormai da lunghi anni in varie città d’Italia e del mondo, il mio obiettivo è stato quello di “risvegliare” altre persone, alla cittadinanza attiva , sviluppando per esempio il rifiuto del negazionismo storiografico, di ogni forma di razzismo, di assumere responsabilità verso l’altro. La piena cittadinanza, lo status di cittadini italiani ci fu tolto a noi di “razza ebraica” come eravamo definiti, con le leggi razziali del 1938 e degli anni successivi, in un crescendo di crudeltà fino alla persecuzione delle nostre vite. Accolgo per me questa cittadinanza anche a nome dei cittadini italiani ebrei perseguitati dalle leggi di ottanta anni fa; lo considero un ulteriore atto di riconciliazione tra italiani in nome della nostra Costituzione Repubblicana e per i valori che condividiamo nell’Unione Europea che oggi alcuni vorrebbero accantonare se non distruggere. Io sogno l’Europa dei diritti e dei doveri. Se un diritto viene tolto anche ad uno solo, viene tolto a tutti”.
Un grande applauso ha accompagnato la conclusione della testimonianza di Piero Terracina , prima del conferimento della cittadinanza onoraria da parte del Sindaco di Fidenza Andrea Massari che nel suo intervento ha ricordato come nella nostra società si moltiplicano gli episodi razziali più o meno evidenti che richiedono a tutti la massima attenzione.
Gli studenti della scuola secondaria di primo grado “Mons. Vianello” di Fidenza , diretti dal prof. Luca Pollastri hanno poi eseguito magistralmente alcuni brani musicali dedicati alla Shoah.
Al termine in tanti hanno voluto stringere la mano a Piero Terracina e ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per testimoniare cosa è accaduto durante le leggi razziali prima e la Shoah poi.